Il Manifesto di Ventotene resta il fondamento dell’Europa dei diritti e dei territori
“La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà!”
Così si chiudeva il Manifesto di Ventotene «Per un’Europa libera e unita», scritto nella tragica estate del 1941 quando le truppe naziste, dopo avere occupato la Francia, muovevano all’attacco dell’Unione Sovietica. Nel confino di Ventotene, i fondatori del federalismo europeo immaginarono l’evoluzione che la storia avrebbe imboccato dopo la fine della guerra, allo scopo di promuovere l’unità sovranazionale e prevenire la comparsa di nuovi totalitarismi. Il Manifesto venne successivamente diffuso grazie all’aiuto di alcune donne che lo portarono sul continente dall’isola di Ventotene e lo fecero conoscere agli ambienti dell’opposizione di Roma e Milano.
Pensando al contesto in cui nacque il Manifesto, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni intendevano rivolgere a tutti, anche a noi che viviamo dell’eredità storica di chi ci ha preceduto, di vigilare in difesa della democrazia contro le derive che mettono in pericolo la libertà. Questi insegnamenti sono senza scadenza, e invitano continuamente ad ancorarci alle libertà e avere il coraggio di posizioni di assoluta avanguardia.
La sollecitazione nella difesa della libertà e democrazia fatta in quelle condizioni, in quel contesto così difficile che richiedeva coraggio e determinazione, vale pienamente ancora oggi. Vale anche per noi, perché il momento che stiamo vivendo richiede risposte a sfide globali impegnative, difficili, circondati da tante realtà di distruzione. Come allora, anche adesso dobbiamo percorrere più velocemente la strada dell’integrazione europea, perché noi viviamo in una Europa fatta di tanti particolari interessi, che solo una volta – durante la pandemia – ha saputo cedere ai particolarismi per abbracciare una visione comune necessaria alla sopravvivenza dell’intera umanità.
Aiccre è nata oltre settant’anni fa, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, ispirandosi ai principi del Manifesto di Ventotene, per l’affermazione dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali grazie alla rete degli enti locali, soggetti fondamentali nel processo d’unificazione europea. I padri fondatori di Aiccre contribuirono a far nascere solo un anno prima il Conseil des Communes d’Europe, da cui derivarono altrettante organizzazioni nazionali per favorire il processo d’integrazione europea negli anni Cinquanta. Questa organizzazione che successivamente si è arricchita del contributo dei Consigli Regionali, diventando il Conseil des Communes et des Régions d’Europe, ha il compito di impegnare la sua rete nella definizione di una nuova prospettiva europea espressione delle libertà che il Manifesto di Ventotene indica.
Non riconoscere i valori del Manifesto di Ventotene equivale non attribuire importanza storica al programma di azione che ha ispirato generazioni di europeisti nella costruzione di un’entità politica federale per limitare la “sovranità assoluta” degli Stati nazionali, garantendo il più lungo periodo di pace nella storia determinato da una Europa padrona del suo destino.
Una Europa chiamata sempre più ad eliminare al suo interno le diseguaglianze tra le persone e tra i territori, aperta al mondo e accogliente, capace di esprimere tutti quei valori che la caratterizzano: la democrazia, la libertà, i diritti, la pace, la cooperazione internazionale.
Milena Bertani – Presidente
Franco Brussa – Vice Presidente Vicario
Efisio De Muru – Vice Presidente
Marco Intravaia – Vice Presidente
Marco Monesi – Vice Presidente
Giuseppe Valerio – Vice Presidente
Oreste Ciasullo – Segretario Nazionale
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